IMPIANTI
A GAS
La cronaca spesso ci riporta notizie di incidenti
causati dal gas: malfunzionamento, cattiva manutenzione,
incuria, fatalità: quale che sia la causa,
il gas - fedele servitore della nostra vita domestica
- può ancora costituire una minaccia per
le famiglie e la comunità. Eppure, la materia
degli impianti a gas è regolamentata da
moderne leggi, supportate da un solido e aggiornato
impianto normativo. Ricordiamolo, brevemente,
certi che la conformità alla legislazione
e alla normativa sia l'unica strada per un impiego
sicuro del gas.
Nel marzo 1990 è stata emanata la legge
n. 46, relativa alla sicurezza di tutti gli impianti
degli edifici a uso civile, e nel dicembre 1991
il DPR n.447, contenente il relativo regolamento
di attuazione. Com'é noto, la legge riguarda
anche gli impianti di distribuzione del gas, per
i quali prescrive che le opere di installazione,
ampliamento, trasformazione e manutenzione siano
eseguite soltanto da operatori abilitati, in possesso
dei requisiti tecnico-professionali previsti dalla
legge stessa:
In pratica le imprese installatrici devono essere
iscritte al Registro delle ditte o agli Albi provinciali
delle imprese artigiane e devono dimostrare il
possesso dei requisiti tecnicoprofessionali.
La legislazione vigente responsabilizza tutti,
dai clienti finali, agli installatori, ai costruttori
di apparecchiature, alle aziende di distribuzione
e a tutti coloro che, a vario titolo e diversa
responsabilità, sono chiamati ad eseguire
controlli su apparecchiature e/o impianti.
La legge prescrive inoltre che gli impianti siano
conformi alle specifiche norme UNI e CEI, il che
significa, per gli impianti a gas, che devono
rispondere ai requisiti della normativa UNI. Un
aspetto importante della legge è che per
ogni impianto l'installatore deve rilasciare una
Dichiarazione di conformità alle norme
vigenti. Nel febbraio 1992 il Ministero dell'Industria
ha emanato un decreto che riporta il modello di
Dichiarazione di conformità, che stabilisce
i dati che gli operatori devono indicare.
Un indicatore importante, in grado di restituirci
importantissime informazioni circa la sicurezza
effettiva del sistema, è la "statistica
degli incidenti".
La storia della "Statistica incidenti da
gas" inizia nel 1987. In quell'anno fra i
soci del CIG (Comitato Italiano Gas) fu creato
un gruppo ad hoc per la raccolta, la valutazione,
la classificazione e consuntivazione statistica
degli incidenti attinenti l'utilizzazione di gas
combustibile, distribuito in Italia per usi civili
(sia gas canalizzato che GPL in bombole(1)/piccoli
serbatoi). Nelle intenzioni, oltre quello statistico,
furono conseguiti due ulteriori obbiettivi e cioè
un ritorno, in termini di elementi utili all'attività
normativa e la predisposizione per la diffusione
dei dati pertinenti dopo la loro valutazione tecnica.
I lavori ebbero inizio nell'anno 1988 ed il primo
rapporto, denominato appunto "Statistica
incidenti da gas combustibile" fu presentato
l'anno seguente. L'attività continuò
negli anni successivi e il rapporto fu diffuso
perlopiù tra i soci del CIG e comunque
nell'ambito del settore del gas. Ampi stralci,
contenenti i dati rilevanti, furono però
regolarmente destinati alla diffusione a mezzo
stampa. Con la Deliberazione n. 236/00 (pubblicata
sul supplemento ordinario n. 2 della Gazzetta
Ufficiale n. 4 del 5 gennaio 2001) l'Autorità
per l'energia elettrica e il gas (AEEG) ha dato
alla statistica del CIG veste giuridica. Infatti
l'articolo 26 del provvedimento obbliga le aziende
distributrici del gas ad informare il CIG su eventuali
incidenti che le coinvolgano o di quelli di cui
vengano comunque a conoscenza.
La lettura dei dati evidenzia quattro fattori
di accadimento più ricorrenti: ·
inefficienza delle canne fumarie; · ventilazione
dei locali non idonea; · stato di manutenzione
degli apparecchi precario o non conforme alla
vigente legislazione e/o normativa; · insufficiente
cubatura o non idoneità dei locali dove
sono installati gli apparecchi utilizzatori. L'analisi
della statistica ci porta a concludere che, per
evitare e/o ridurre gli incidenti da gas è
necessario rispettare alcune semplici regole e
il rapporto correttamente li evidenzia. Innanzitutto,
come prevede la legge, bisogna far provvedere
alla verifica annuale (manutenzione) della caldaia,
con particolare attenzione alle condizioni di
pulizia dell'apparecchio, al corretto ed efficiente
tiraggio del camino ed alle aperture di aerazione
e di ventilazione che occorre mantenere libere
e ben pulite. Occorre prestare altrettanta attenzione
agli apparecchi di riscaldamento non raccordati
a condotto di evacuazione dei prodotti della combustione
quali, ad esempio, stufe e scaldabagni, provvedendo,
anche se la legge non lo obbliga, a far eseguire
pure su questi apparecchi e sull'efficienza del
loro scarico una verifica annuale.Nel caso in
cui siano presenti nella stessa abitazione apparecchi
a gas e camini alimentati a legna, è indispensabile
fare eseguire un controllo che accerti la corretta
evacuazione dei prodotti della combustione della
caldaia, anche con il camino in funzione. La forte
aspirazione della canna fumaria del camino, infatti,
può impedire ai prodotti della combustione
della caldaia di essere correttamente evacuati.
In questi casi è consigliabile l'installazione
di apparecchi a gas stagni rispetto all'ambiente
(Tipo C). Massima attenzione va posta all'aerazione
dei locali per evitare la saturazione degli ambienti.
Spesso i principali problemi relativi agli impianti
domestici a gas derivano dalle canne fumarie.
Quasi mai è il gas stesso a mettere in
pericolo la vita umana: diversamente i sistemi
di evacuazione dei prodotti della combustione
sono frequentemente causa di incidenti. I controlli
vanno quindi fatti alle scadenze previste e gli
eventuali necessari adeguamenti non sono in alcun
modo procrastinabili. Infine non bisogna sottovalutare
sintomi, come mal di testa o nausea, specie se
ricorrenti o connessi ad una prolungata permanenza
nell'abitazione. Talvolta, infatti, questi malesseri
possono dipendere dalla presenza dei prodotti
della combustione all'interno degli ambienti.
Per limitare i rischi di fughe di gas negli ambienti
domestici, in modo particolare in quelli dove
vivono persone anziane, è consigliabile
installare piani di cottura dotati all'origine
di dispositivi di sicurezza per la rilevazione
di fiamma su singoli fuochi (termocoppie), ed
eseguire un controllo periodico sullo stato di
conservazione del tubo di gomma che collega l'apparecchio
all'impianto e che, col tempo, tende a deteriorarsi.
In ogni caso il tubo va sostituito entro la data
di scadenza che è impressa su ogni tubo.
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